Col tempo sarebbe giunto a pensare di poter fare tutto ciò che voleva senza doverne rispondere a nessuno, e avrebbe finito col prenderci gusto. Due vite. Più nomi di quanti un uomo possa ricordare. Un bagaglio pieno di segreti inconfessabili. Per oltre vent'anni, la storia di Gian Ruggero Manzoni - pronipote di Alessandro e cugino dell'irriverente Piero - è stata una messinscena dai toni tragici, un buco nero da cui nessuno sarebbe potuto uscire vivo. Figuriamoci raccontarla. Fino all'incontro con Pier Paolo Giannubilo, un'onda d'urto da cui è nato questo romanzo, il ritratto impietoso e intimo di un uomo qualunque con un cognome fatale che ha saputo fare di sé, del bambino Palla di grasso bullizzato dai coetanei a Lugo di Romagna, un'inspiegabile leggenda. Ruggero firma ogni suo gesto con l'inchiostro dell'eccesso, dannato e insieme eroe, fuori da ogni schema e per questo irresistibile, sempre disposto a tutto pur di restare umano. Giannubilo ci racconta ciò che dell'altro gli fa più paura come se si stesse guardando allo specchio, mettendo a nudo le contraddizioni che rendono unica una vita. Nelle sue pagine la grande Storia abbraccia la vicenda avventurosa di un irregolare fino a rendere impossibile riconoscere dove finisca l'una e inizi l'altra. Ed è questo il punto esatto dove si fa letteratura.
È nato a San Severo nel 1971 e vive a Campobasso, dove insegna Letteratura Italiana e Latina in un liceo. Ha pubblicato saggi, racconti, un libro di poesie e i romanzi Corpi estranei
(Il Maestrale, 2008) e Lo sguardo impuro
(Meridiano Zero, 2014). È presente in varie antologie: la più recente, Giro d’Italia, Van gewest tot gewest
, edita dall’editore Bonardi di Amsterdam, riunisce in un’edizione bilingue olandese-italiano i maggiori scrittori italiani selezionati regione per regione.
Il suo ultimo romanzo è Il risolutore
(Rizzoli, gennaio 2019), selezionato fra i dodici finalisti al Premio Strega 2019.